Ormai è quasi un mese che ci siamo lanciati a capofitto in un’avventura tutta nuova ed entusiasmante. Il tutto ha l’inizio molti anni fa, quando mossi un po’ dal discorso ecologico un po dal rispetto verso la pelle del cullino appartenente alla new entri si decise ad acquistare i pannolini lavabili.
Da quel giorno a mia insaputa ho intrapreso una strada che nel tempo diventava sempre piu logica. Il primo figlio tirato su con i pannolini lavabili-misto U&G (causa salute mia), con la seconda i pannolini erano gia in casa che la aspettavano con tanto di qualche acquisto nuovo giusto per andare l’oltre ai soliti ciripa.
Il tutto funzionava a meraviglia, se non prendiamo in considerazione la vocina (si la solita vocina rompiscatole che di solito sentiamo in testa nei momenti in cui siamo convinti che tutti sta andando cosi bene)che mi bisbigliava qualcosa di incomprensibile…qualcosa che con passare dei mesi sempre di più assomigliava alle parole già sentite da qualche parte…Elimination communication (per bacco hai la vocina che parla in inglese direte voi!!, hmm è vero , ma sono sempre stata un po strana io.)
Fino a quando non mi sono detta: “Ascolta hai un gatto incontinente, un cane con problemi simili…ma che dovrebbe essere un problema togliere il pannolino anche alla bimba! Una pìpì in più,una pìpì in meno che vuoi che sia”.
Ok,non proprio,il discorso che mi sono fatta era un attimino più serio. Mi sono immaginata io con quel ingombro addosso,io che non sopporti l’assorbente nemmeno a vederlo figuriamoci ad indossarlo (che sia lavabile o meno), imporre a mia figlia a doverlo usare per forza perché cosi ci stavo più tranquilla io,tutto ad un tratto non mi è sembrato più tanto giusto.

Cosi inizio una nuova era a casa nostra. Prima per qualche ora ,giusto per tastare il terreno. Poi sempre di più,sempre di più per arrivare ad solo pannolino notturno (qui purtroppo vedo poche soluzioni perché la sottoscritta non è assolutamente in grado a portare un bambino al bagno più di una volta durante la notte).
I risultati sono sbalorditivi. Non ci avrei mai e poi mai creduto che una cosa simile sia possibile.
Ok tutta l’Asia,l’America del sud e una buona parte del’Africa non conosce l’uso del pannolino ma io non credevo poteva essere proponibile anche nella “modernissima” Europa. O come mi sbagliavo, i bambini sono i stessi è i genitori che sono moltooo più comodi da queste parti.
Io personalmente non ci tornerei mai indietro e se mai avrò un terzo figlio sono quasi sicura che lui/lei pannolini non li vedrà proprio.
Gia oggi non mi riesce piu mettere un pannolino alla YoYo piccola,mi sa di strano,di innaturale. Vedere lei che mi comunica i suoi bisogni (e ovvio che non dice:”scusa mamma io dovrei andare un’attimo al bagno” ma lo fa in un modo sua a me perfettamente comprensibile) mi rende cosi felice.

Questi sono i pantaloni usati in tutta l’Asia.Facilitano il bambino nel momento del bisogno e lo rendono indipendente molto prima.E qui invece potete trovare il modello usato da me.
Ecco questo era il modo più naturale per educare un bambino sulle eliminazioni corporee, dico era perché il gigante dei cessi indossabili meglio conosciuta come Pampers decise di approdare in un mercato cosi appetibile como lo è la Cina.
Allora vi fortemente consiglo la lettura di questo articolo , purtroppo in inglese,ma tenterò di tradurre almeno una parte nei prossimi giorni.
In tanto vi salutiamo felici di esserci complicati la vita e invitandovi di dare la opportunità a quelli soffici sederini di sculettare in libertà!!