Partecipa alla sfida su blog Giorno per giorno
immagine proprietà JoleSulPrato
 “Mamma a me la notte è passata come un filo d’erba…in un attimo.”

Il, tempo, il tempo o meglio la suo mancanza ci porta via troppe cose, ma sopratutto porta via ai bambini il loro naturale diritto al dialogo.
“No ora non vedi che la mamma ha da fare.”
“Per favore sono al computer (telefono), me lo dici più tardi”
“Guarda sto mettendo la pasta, ne possiamo riparlare più tardi”
“Siamo in ritardo, ma ti sembra il momento di chiacchierare questo!”

Se non le avete mai dette, sicuramente le avete sentite, al parco,davanti alla scuola o in casa di qualcuno.
Non ne sono immune ne anch’io, la stanchezza, lavoro e mille altre cose che si stano accumulando in un angolo (reale o virtuale) aspettando solo me  producono esattamente l’effetto sopra descritto.
E se tempo fa faticavo ad accorgermene, oggi non lo permetto più.
Appena una delle frasi tipo “Ma non vedi che…” sta per varcare la  mia bocca mi blocco (il tipico morso di lingua), tiro il freno a mano, faccio fermare il mondo intorno a me e ascolto il mio figlio.
Perché non esiste NIENTE che in quel momento sia più importante di un bambini che ha bisogno di comunicare, raccontare o chiedere.
Il mondo può aspettare, lo troverò sempre allo stesso posto anche se lo metto da parte per un paio di minuti, il mio figlio no, perché lui dopo il decimo “Ma ti sembra il momento…” semplicemente smetterà di chiedere e di raccontare, di dividere con noi, richiudendosi dentro se stesso!

Per chiudere in tema….
ultima richiesta del mio figlio…
“Mamma anch’io voglio un orologio a cu-culo!”

P.S.
Un mio nuovo post lo potete leggere anche Qui.

Per partecipare al grande giveaway di natale iscrivetevi Qui.