Mi sto accorgendo che affrontare autosvazzamento corrisponde a riuscire a guardare il bambino da una certa distanza. Mi spiego meglio, se devo contare i numero di morsi che da a quella benedetta patata e stare in pensiero se a mangiato abbastanza, o peggio dover legarmi le mani per non imboccarla io, tanto vale rinunciare a priori. Poi la guardo, osservo come maneggia il cibo, come è diventata consapevole in questi pochi giorni cosa sia veramente l’ora di pranzo. Quanto sia migliorata la sua manualità. Si è dura non intervenire ma penso, spero che il risultato si vedrà se no bisognerà legarmi bene bene durante i suoi pasti. Ma mangia abbastanza? Scusate sono una mamma e non smetterò mai a chiedermelo, neanche se la vedo spolverare un intero piatto si spaghetti al ragù.