E’ inutile che io ci provo e riprovo…il mio studio non potrà mai essere in ordine, pulito, bianco e perfettamente perfetto.
Posso spostare i mobili, riorganizzare il banco di lavoro, dare i tocchi di colore, appendere i quadri ai muri … ma sedendosi li dentro l’atmosfera non evocherà mai la voce di Norah Jones, ma un rocco canto di Tom Waits…perché le lime non sono e non saranno mai lisce, l’argento lascerà la sua polvere scintillante che ricoprirà tutto. La torcia non potrà mai dare una luce tenue,ma formerà le ombre decise sui muri, mentre con il calore infernale, sfoglierà il metallo.
Il martello si dice canta, ma non è una musica dolce…
Eppure questo ambiente così forte è in grado di far nascere l’oggetti delicati come la poesia.
L’ironia della sorte…